Descrizione

Il numero degli abitanti è stabile da circa un millennio. Evidentemente la vicinanza con il capoluogo regionale favorisce il pendolarismo e contribuisce a mantenere la popolazione.
Non si deve poi scordare, quale fonte di reddito, il pubblico impiego nei servizi comunali, regionali e statali. Sono infatti presenti, oltre al municipio, la biblioteca, l'ambulatorio, un centro diurno e notturno per anziani e l'ufficio postale. Tre ristoranti ed un negozio completano la dotazione dei servizi.
L'allevamento bovino e le attività connesse garantiscono ancora il dominio storico sull'insieme del territorio, ma le attività in loco ruotano ora prevalentemente attorno al turismo sia estivo che invernale. Gli impianti di Flassin, detenuti dal Comune, sono stati smantellati ma saranno sostituiti nel 2003 da un parco giochi invernale sempre situato nella Comba di Flassin. Tale località, fra il cono prativo del Flassin e il torrente Artanavaz, si è progressivamente attrezzata come centro sportivo e turistico di buon livello.


Possiede fra l'altro due campeggi con bar-ristorante e vari impianti sportivi. Un "Foyer" per lo sci di fondo dà accesso ai vari anelli della pista intercomunale che si inoltra per una ventina di chilometri verso il vallone di Citrin.
In località Prenoud, dove è situato il campo sportivo, il campo da tennis e i campi di pétanque, si svolge, la prima domenica di agosto, la tradizionale sagra del Jambon alla brace. Si tratta di prosciutti leggermente affumicati, che vengono cotti alla brace su girarrosti giganti a dieci per volta, continuamente cosparsi di una salsa speciale a base di vino bianco e cognac con aglio, lauro, rosmarino e salvia finemente tritati. Il Jambon viene servito con fagiolino o altro contorno, in una coreografia movimentata e festosa. Sempre in questa zona troviamo un'antica segheria ad acqua recentemente ristrutturata e funzionante, su richiesta, per scopi didattici.
A monte del capoluogo inoltre, l'Assessorato regionale dell'Agricoltura e Foreste, in collaborazione con il Comune, ha realizzato un recinto per caprioli denominato "le gîte des chevreuils". Si estende su di una superficie di circa 8000 metri quadrati ben alberata, con abbeveratoi, mangiatoie e 2 chalets in legno per il ricovero degli animali e del foraggio. Attualmente vi sono ospitati una decina di capi ed è meta di numerosi visitatori, soprattutto scolaresche.
Anche le tradizioni culturali sono coltivate a Saint-Oyen. Presso la biblioteca infatti è esposto un erbario realizzato fra il 1850 ed il 1900 dai canonici del Gran San Bernardo, tra cui i padri Delasoie e Besse. Le specie erbacee presenti sono circa 500, raccolte in tutta la Valle d'Aosta, in Svizzera ed alcune in Francia. Questo materiale è stato ritrovato durante i lavori di ristrutturazione di Château Verdun in un vecchio magazzino e completamente rimesso a nuovo.
Le tradizioni locali del carnevale, molto sentite in tutta la Coumba Freide, culminano il sabato grasso con la sfilata delle maschere per le vie del paese e la visita agli abitanti che le accolgono offrendo loro dolci e cibi tipici del luogo.


Il comune di Saint-Oyen si stende attraverso la valle dell'Artanavaz dal Colle di Barasson, verso la Svizzera, all'alto vallone di Flassin, sul versante opposto. Il tratto di fondovalle così occupato risulta di circa 2 Km. Pur essendo dunque di ridotte dimensioni, il territorio comunale possiede una notevole varietà di quote altimetriche, ambienti ed esposizioni. Dato l'andamento da ovest a est della valle, il territorio a nord del capoluogo ha una esposizione all'adret che ha facilitato lo sfruttamento agricolo, ora orientato alla foraggicoltura. Infatti il vallone di Barasson, antica via di comunicazione con la Svizzera, assai impervio alla sua testata, si addolcisce digradando in grandi prati verdi verso il basso. Il torrente che scende attraversa il capoluogo poco a valle della Chiesa parrocchiale, in prossimità di una delle numerose e pregevoli fontane in pietra.
La foresta copre invece con regolarità il versante opposto, soprattutto all'esterno del vallone di Flassin. All'interno del vallone, boscoso anch'esso, prati e pascoli occupano però a chiazze il versante destro fin sotto i roccioni della Gran Testa. Nessun vero villaggio sorge nel comune oltre il capoluogo, ma solo alcuni alpeggi isolati sui due versanti.
Il vasto fondovalle dalle ben preservate forme glaciali evoca con forza i dolci paesaggi delle grandi vallate turistiche "classiche" d'oltralpe: tirolo, Engadina. Ma basta salire sui sentieri attorno al paese per percepire subito la presenza dei grandi massicci valdostani: il Mont Velan, il Fallère e, salendo in quota, il Monte Bianco. Siamo in alta montagna ed anche il clima lo prova. Le precipitazioni sono abbondanti in inverno, quando la neve copre tutto il territorio di una spessa coltre bianca, che lascia il terreno soffice di umidità fino a stagione inoltrata. A questi dati naturali si è aggiunta recentemente l'installazione di rete per l'irrigazione a pioggia che copre l'intero territorio comunale.
In questo modo Saint-Oyen può ormai presentarsi, d'estate, come uno dei più verdi e fioriti comuni valdostani e, d'inverno, fra i più bianchi.

Grandi pareti di piccole pietre a vista grigio-bli e beige dominano dunque le stradine del paese, ricco altresì di archi alle porte e di altre complesse soluzioni architettoniche in pietra ed in legno. Oltre alla statale, sulla quale si affacciano la Chiesa, l'albergo, il municipio, il Centro Anziani, due bar-ristoranti ed un negozio (dietro alla Chiesa), il borgo si stende lungo la rue Verraz, la rue Pellissier, la rue Chavanne e la rue de la Montée. Lungo quest'ultima si trova l'antica abitazione di un religioso del XVIII secolo, Jean-Antoine Pellissier, nato qui e morto a Napoli in odore di santità. I suoi resti si trovano nella Chiesa parrocchiale.
Rue Verraz, perpendicolare alla statale e quindi in discesa verso il fondo valle, ha inizio nei pressi della Chiesa e collega al centro un nucleo di costruzioni per così dire periferiche, ma importantissime nella storia del Comune e di tutta la Valle: il complesso di Château Verdun.

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